Fin dall’antichità al centro delle più note opere letterarie puoi trovare l’eterna lotta tra il bene ed il male. Due realtà che si contendono (anche ora) la tua vita e la tua esistenza.
Il mio in(solito) commento a:
Gesù insegnava come uno che ha autorità (Mc 1,21-28)
Chi è davvero Gesù? Un maestro? Un esegeta? Il Messia? Chissà quante domande affollavano la mente dei discepoli (e forse anche le nostre…). La risposta, chiara e netta, arriva niente di meno che da un demone: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!» (v. 24). Uno spirito immondo, abituato a mentire ed ingannare: il primo a riconoscere, senza dubitare, la natura divina di Gesù è il diavolo!
Non dimentichiamo che il demonio, per quanto ripugnante, è un essere spirituale. In passato era un angelo, abituato a condividere il cielo proprio insieme a Colui che lo ha creato. Perché Dio non ha forgiato di proposito il demonio “malvagio”, ma, così come ha fatto anche con noi, lo ha creato “libero”. E, nella sua libertà, il diavolo ha scelto di sbagliare. Gonfio d’orgoglio ha preferito ribellarsi al suo Creatore. Sceso sulla terra, per vendicarsi, ha iniziato a tormentare proprio quelle creature che Dio tanto amava: gli uomini. Perché è tutta questione di scelte: di libero arbitrio.
All’uomo, come alle creature celesti, fu data la possibilità di sbagliare. Coloro che oggi chiamiamo demoni e che un tempo erano angeli, abusarono della loro libertà e scelsero il male: si allontanarono da Dio. Ma un angelo, a differenza dell’uomo, ha piena coscienza della scelta che sta operando, del suo significato e della sua irrevocabilità, proprio perché l’essere spirituale, trovandosi più vicino a Dio è, in qualche maniera, partecipe del suo mistero. L’angelo sa. Ecco perché non può essere perdonato!
Diverso è il rapporto tra Dio e l’uomo, il Creatore e la sua creatura imperfetta, tratta dal fango. Una creatura tanto piccola dentro, da non riuscire a comprendere pienamente l’idea di Dio. Ecco la differenza tra il Male con la “m” maiuscola e quello, con la minuscola, commesso dall’uomo. Ciò non vuol dire che l’uomo non sia responsabile delle proprie scelte, ma solo che Dio continua ad affiancarci e a perdonarci, nonostante le nostre decisioni.
Dio lasciò l’uomo «in balia del suo proprio volere» (Sir 15,14). E l’uomo sbagliò. Sbagliò nell’ascoltare il serpente (cfr. Genesi 3,1-24). Sbagliò nel versare il sangue del proprio fratello (cfr. Gen 4,1-15.25). Ed iniziò una lunga catena di errori che attraversò guerre, stragi e soprusi. Passando perfino attraverso il peggior peccato compiuto nella storia dell’uomo: l’assassinio del Figlio di Dio. Spesso sbagliamo perché cadiamo preda dei demoni dell’orgoglio, dell’invidia, dell’odio. O, semplicemente, perché non siamo in grado di valutare con precisione le conseguenze delle nostre azioni. Siamo esseri imperfetti. E per questo fallibili. Ecco perché Dio ci offre sempre il suo perdono.
Ed è da lassù, dalla Croce sulla quale lo avevamo inchiodato con le nostre stesse mani, dalla Croce sulla quale finì perché tradito da quella creatura che Lui aveva tanto amato, che arriverà l’estremo perdono di Cristo: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Luca 23,34).
Così, ogni giorno, anche nelle nostre vite apparentemente normali, si rinnova più e più volte questa scelta: il bene o il male? Facciamo o non facciamo quella telefonata? Aiutiamo o non aiutiamo quella persona? È tutta questione di scelte. Ad ogni bivio possiamo spostarci verso il bene, oppure scivolare tristemente verso il male. Ed ogni passo, quanto più saremo lontani da Lui, sarà più complicato da recuperare.
Eppure noi sappiamo che, per quanto ci potrà essere lotta, alla fine le tenebre non prevarranno: «non praevalebunt» (cfr Mt 16,18). Bastano poche parole di Gesù per cacciare via Satana: «Taci! Esci da lui» (v. 25). Gesù, luce vera, illumina le tenebre ed allontana i mostri che le abitano!
E persino noi potremo scegliere il bene #Santanotte
Alessandro Ginotta
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