La fine del mondo? Ecco perché non deve spaventarci! Sì, hai capito bene: non dobbiamo aver paura della fine del mondo. Sembra assurdo, vero? Eppure, c’è un motivo per cui questo pensiero può addirittura rincuorarci. Lascia che ti spieghi nel mio in(solito) commento a:
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà (Luca 17,26-37)
La Bibbia ci offre un quadro affascinante di ciò che accadrà: “Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.” Già ai tempi di Noè, ci racconta Luca, la gente viveva come se niente potesse mai cambiare. E poi arrivò il diluvio, improvviso, inatteso. Ma attenzione, qui non si parla di una distruzione senza scampo. Parliamo di una trasformazione totale. Il mondo, così come lo conosciamo, svanirà, sì… ma per fare spazio a qualcosa di infinitamente più grande.
San Paolo ci assicura che quel giorno non ci sarà abbandono, ma un incontro: “Il Signore scenderà dal cielo… e per sempre saremo con Lui.” Quindi, no, non finisce nulla. Anzi, tutto si rinnova. La nostra vita, oggi fragile e temporanea, sarà resa eterna. Un dono che vale più di qualsiasi paura, non trovi?
Ci saranno dolore e pianto, certo. Ma, come in ogni travaglio, sono solo il preludio alla gioia. Proprio come una madre che soffre per mettere al mondo suo figlio, anche noi dovremo attraversare un momento difficile, uno di quelli che sembra far crollare tutto. Ma quel dolore non ci distruggerà, perché accanto a noi, pronto a sostenerci, ci sarà Dio stesso. “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo,” ci promette Gesù. E Lui mantiene sempre le sue promesse.
Non è la fine, è una purificazione, un liberarsi da tutto il male accumulato in secoli di storia. Quel male – tutto ciò che non abbiamo fatto o che abbiamo evitato di fare per gli altri – sarà rimosso da noi come fosse una tempesta che lava via ogni impurità. È un processo che fa paura solo in apparenza, ma è in realtà un’opportunità per rinascere.
E poi, arriverà un tempo nuovo. Un tempo senza lacrime, senza morte, senza affanni. Una città di luce, dove non ci sarà più bisogno del sole o della luna, perché Dio stesso sarà la nostra luce. “Ecco la dimora di Dio con gli uomini,” ci dice l’Apocalisse, e noi saremo finalmente con Lui.
Quindi, amici, fermiamoci un istante. Ogni atto di bene che facciamo oggi è un passo verso quella luce. Ogni volta che scegliamo di non voltare le spalle a chi ci tende la mano, ci stiamo preparando per quel giorno. Gesù ci ama, ora e per sempre, e ci accompagna verso un futuro senza fine. Un futuro che non sappiamo quando sarà se oggi stesso, domani, fra cento, mille o fra milioni di anni: “Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre” (Marco 13,32), ma sappiamo che certamente arriverà, dunque non facciamoci trovare impreparati perché: “il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa…” (cfr Luca 12,46) e quel giorno è nel futuro di ciascuno di noi! #Santanotte
Alessandro Ginotta
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