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Una Reliquia che profuma di carità

Una Reliquia che profuma di carità

Nel quattrocentesimo anniversario della fondazione del Carisma Vincenziano le Reliquie di San Vincenzo De Paoli arrivano a Cardito (Na), nella parrocchia di San Biagio.

Una teca contenente una parte di una costola di San Vincenzo, un pezzo della sua talare e l’originale di una lettera che il santo ha inviato a Santa Luisa de Marillac, cofondatrice delle Figlie della Carità. Queste le Reliquie giunte a Cardito giovedì 20 aprile.

Ad accoglierle, insieme al Parroco don Nicola Mazzella, per la Società di San Vincenzo De Paoli c’erano: il Presidente nazionale Antonio Gianfico, e Monica Galdo, membro del Consiglio Centrale di Napoli e della Giunta Esecutiva delle Conferenze di San Vincenzo. Sono intervenuti anche Padre Luigi Napoleone CM, per i Missionari Vincenziani; Annamaria di Giovanni, per i Gruppi di Volontariato Vincenziano; suor Giovanna Pantaleo per le Figlie della Carità e Padre Luigi Carbone per la Gioventù Mariana Vincenziana.

E’ questo un anno denso di eventi per tutta la Famiglia Vincenziana: pellegrinaggi, convegni e progetti.  E’ anche in programma un Simposio Internazionale che si terrà a Roma dal 13 al 15 ottobre, e che culminerà con l’Udienza di Papa Francesco. Ma, per la Società di San Vincenzo De Paoli, il 2017 è doppiamente speciale perché ricorre anche il ventennale della Beatificazione del proprio fondatore: Federico Ozanam.

Una Reliquia che profuma di carità

Ed al centro del discorso del presidente Antonio Gianfico ci sono proprio i rapporti amicali all’interno della Famiglia Vincenziana: Movimenti, Associazioni, Gruppi, religiosi e laici. Realtà diverse con un’identità comune: quella di appartenere ad un’unica famiglia spirituale. Differenze che arricchiscono e fortificano ogni ramo, sia quelli fondati direttamente da San Vincenzo De Paoli, sia quelli che riconoscano in lui la comune fonte di ispirazione e consacrazione al servizio dei poveri.

Lo stesso rapporto di amicizia il vincenziano lo porta anche all’esterno. Quella che instaura con il povero è una relazione di aiuto che non si limita all’intervento di soccorso al bisogno materiale. Molto spesso è necessario saper ascoltare; condividere il dolore di chi ti sta accanto; fornire un buon consiglio. L’obiettivo è quello di accompagnare il bisognoso in un percorso di crescita personale che lo affranchi dalla sua attuale condizione.

Una Reliquia che profuma di carità

Per il volontario oggi è essenziale saper leggere le cause della povertà e lavorare per rimuoverle. Perché l’assistenza non deve essere una forma “di carità” che produce fragilità e dipendenza, ma deve condurre all’autonomia della persona. Ed il recente successo dell’introduzione del Reddito d’Inclusione, promosso dall’Alleanza contro la povertà di cui la Società di San Vincenzo De Paoli è soggetto fondatore, è un passo decisivo in questa direzione.

“La Reliquia che è giunta a Cardito – ha concluso Antonio Gianfico – è il simbolo di un carisma che dopo 400 anni cresce ancora, se consideriamo quanto e quanto in fretta i vincenziani si sono espansi in tutto il mondo. Un carisma che trasmette la gioia di San Vincenzo nel mettersi al servizio dei poveri. Un carisma che ti travolge e ti cambia la vita”.

Alessandro Ginotta

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