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Una strada di dialogo per le nuove sfide sociali ed etiche

Sono tante le sfide antropologiche del terzo millennio, frutto degli sviluppi scientifici e tecnologici: dall’intelligenza artificiale alla bioetica, dal dialogo interculturale al rapporto con l’ambizente.

Per riflettere su questi temi si è svolto l’11 e il 12 dicembre 2019, nel Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme il convegno internazionale “Le nuove sfide antropologiche: tra memoria e visione del futuro”, organizzato nell’ambito delle attività di Formazione Integrale dell’Università Europea di Roma.

“È stata scelta Gerusalemme, come sede del convegno, perché è una città universale, simbolo di incontro tra differenti religioni e culture”, spiega Padre Gonzalo Monzón LC, Direttore dell’Ufficio Formazione Integrale dell’Università Europea di Roma. “I relatori hanno affrontato i vari temi da una prospettiva interdisciplinare: scientifica, filosofica, giuridica, storica, economica e teologica. Lo spirito che ha caratterizzato il convegno è stato quello del dialogo, dell’ascolto e dell’accoglienza dei vari punti di vista, per cercare di tracciare un’immagine della realtà contemporanea in relazione alle nuove sfide etiche e antropologiche”.

“Il dialogo aiuta a prendere coscienza di quella fraternità universale che ci consente di riconoscerci parte di un’umanità comune, proprio a confronto con la diversità”, ricorda il Prof. Alberto Garcíarelatore del convegno e Direttore della Cattedra UNESCO in Bioetica e Diritti Umani, stabilita nell’Università Europea di Roma e nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

“La conoscenza delle persone aiuta a superare paure e pregiudizi. L’incontro è il miglior antidoto contro l’intolleranza e l’odio. Nella mia esperienza di lavoro nell’università e nelle organizzazioni internazionali per promuovere la convergenza e la cooperazione tra esperti di bioetica che provengono dalle grandi tradizioni culturali, Buddismo, Confucianesimo, Cristianesimo, Ebraismo, Induismo e dell’Islam, sono stato in grado di fare e godere di questa esperienza, che condivido. Sono giunto alla convinzione che il dialogo multiculturale e interreligioso non solo è possibile, ma è un imperativo morale che viene non tanto dalla forza delle regole o delle leggi necessarie nella vita politica, ma con la forza dell’amicizia e dell’amore, che ho incontrato quando sono stato aperto all’altro”.

È possibile vedere qui il programma completo e ulteriori informazioni sul convegno a Gerusalemme:

https://www.universitaeuropeadiroma.it/wp-content/uploads/2019/10/JerusalemConference.pdf

https://www.universitaeuropeadiroma.it/wp-content/uploads/2019/10/JerusalemInternationalConference.jpg

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