Che fuori sia buio o pieno giorno, quel che conta è quanta luce c’è nel tuo cuore: perché se brilli dentro, saprai essere luce anche nelle tenebre più oscure!
Il mio in(solito) commento a:
Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui (Gv 3,16-21)
C’è chi agisce alla luce del sole e chi attende il favore delle tenebre… e non si tratta solo di bioritmi. Ne parlano due amici, Gesù e Nicodemo, in questo incontro che avviene nel cuore della notte per preservare il segreto. Sì, perché Nicodemo è uno stimato membro del Sinedrio e non ha proprio voglia di farsi scoprire dai farisei mentre si intrattiene a parlare con il Messia.
E così si completa il quadro delle persone: c’è Pietro, l’apostolo coraggioso, che non esita a sguainare una spada per mozzare l’orecchio di un servo, salvo poi aver paura di una serva… e rinnegare Gesù per non farsi scoprire dalla portinaia: “E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono»” (Giovanni 18,17). Poi c’è Giuda Iscariota, discepolo del Maestro, che non di lati postivi proprio non ne ha nessuno: “Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?». Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose allora Gesù: «È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte” (Giovanni 13:21-30). Ed era notte. Hai notato? Ci torneremo tra un po’! E poi c’è Nicodemo, che proprio non vuol far sapere della sua amicizia con Gesù, ma non sa rinunciare ad abbeverarsi alla sua Parola.
Belle queste pennellate di luce sulle tenebre del mondo che emergono dal dialogo tra Gesù e l’amico Nicodemo. “Chi fa il male – insegna Gesù – odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate”. Chi invece opera il bene ama la luce perché sia chiaro che le sue opere vengono da Dio. Il male si nasconde nelle tenebre, ma il demonio teme anche quella poca luce che una fiamma smorta è in grado di fare. E nel cuore di ciascuno di noi, anche del più malvagio, c’è sempre una piccola scintilla di Dio. Talvolta è soffocata dal peccato, dall’odio, dall’invidia, ma questo fumo che la oscura non è in grado di spegnerla. Perché Dio è più grande del peccato. Dio è più grande della stessa idea che noi abbiamo di Lui. Per questo non dobbiamo avere paura! Il Signore può operare il miracolo, e può soffiare con il suo amore sulla fiammella pallida che langue nel nostro cuore e trasformarla in un fuoco che arde, in una fiamma viva #Santanotte
P.S. Una nota sul dipinto di oggi: La Santissima Trinità del Botticelli, 1491-3, tempera su tavola, 215×192 cm, Courtauld Gallery, Londra. Quanti personaggi in questa raffigurazione! Iniziamo dalla Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. A sinistra, accanto alla croce possiamo notare Santa Maria Maddalena, dai lunghissimi capelli, in un’intensa espressione di preghiera. A destra San Giovanni Battista, con la sua veste di pelli di cammello. Porta la croce e indica il centro della scena, dove la vera croce è la protagonista. In basso, sulla sinistra, due figure più piccole, ma non meno importanti: sono l’Arcangelo Raffaele e Tobia. Come da omonimo libro raccolto nella Bibbia, Tobia porta con sé il pesce che lo aiuterà due volte: scaccerà il demonio dalla moglie Sara (salvandogli la vita) e gli permetterà di guarire il padre dalla cecità.
Alessandro Ginotta
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