+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,31-35)
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
Parola del Signore
Gesù ci lascia un comandamento nuovo: “che vi amiate gli uni gli altri.” (v. 34). Certo deve essere importante questo comandamento, se Gesù ce lo affida proprio la sera dell’Ultima Cena, dopo aver lavato i piedi agli apostoli, dopo aver spezzato il Pane e versato il Vino per loro, dopo aver congedato Giuda…
“Dio è amore” (1Gv 4,8). L’amore è l’essenza stessa di Dio. Un amore che straborda. Dio ci ama a tal punto che non è riuscito a contenere il Suo amore, che è fuoriuscito da Lui e si è fatto carne. Il Padre si è fatto come noi, ed ha mandato il Figlio sulla terra, a soffrire con noi, a patire con noi, a stare vicino a noi.
Noi siamo letteralmente avvolti nell’amore del Signore. Dio ci ama anche quando sbagliamo, anche quando commettiamo un errore, per quanto grave sia. Lui ci ama e desidera, con tutto il cuore, che noi gli chiediamo perdono per potercelo concedere e poterci riabbracciare. Dio desidera perdonare noi, ancor più di quanto noi bramiamo il Suo perdono. Proprio come il padre buono della parabola ha riaccolto il figliol prodigo, il Signore è pronto a rivestirci con la veste migliore, metterci i sandali, infilarci l’anello e fare una gran festa per noi.
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.” (Gv 15,13). E’ un amore enorme, per noi inconcepibile. Un amore che si traduce in dono. Il dono della vita di Gesù in cambio della nostra salvezza. Un amore spinto da un unico desiderio: farci partecipi della gioia di Dio.
Ma attenzione! Non tutto è semplice come sembra. Chi è amato deve anche amare: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (v. 34). Quando Gesù ci chiede di amare a nostra volta, ci porta il suo esempio. Anche noi dovremmo donarci agli altri. Certo, Gesù non pretende che noi arriviamo al punto di dare la nostra vita. Questo no, ma certo dovremmo spenderci di più per gli altri. Come? E’ facile: Vogliamo iniziare da un sorriso? Perchè non rivolgere un bel sorriso alla vicina di casa anziana, al signore dietro di noi in fila all’ufficio postale… è poco, ma è già qualcosa.
Mettere da parte il nostro egoismo e donare un po’ di noi, del nostro tempo, del nostro calore affettivo a chi ci sta vicino. Poi da cosa nasce cosa… Dio è amore. Amando, a nostra volta noi ci avvicineremo a Lui. Una volta che saremo più vicini, sarà Dio stesso a guiderci là, dove c’è più bisogno di noi.
Concludo con un aneddoto: “Un tale, mentre stava camminando, vide un anziano in difficoltà. Era molto affaticato, zoppicava e trascinava delle borse grandi e pesanti. Quasi non riusciva a reggersi in piedi. Il passante alzò gli occhi al cielo e pregò: – Signore, ma non puoi mandare qualcuno ad aiutare quel poveretto? – A quel punto dall’alto arrivò una voce: – Ma io l’ho già fatto. Ho mandato te! – “.
“Ho mandato te”. Non è forse una chiamata? Siamo pronti ad accoglierla?
O Signore, entra nei nostri cuori e rendici più attenti alle difficoltà di chi ci sta vicino! Rendici capaci di amare, come tu ci hai amati!
Questa notte, Gesù, io affido al Tuo amore tutti i miei amici e le persone che conosco.
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Gesù Cristo Consolatore”, del pittore danese Carl Heinrich Bloch, olio su tela, 1890, Cappella Frederiksborg Palace, Copenhagen
Alessandro Ginotta
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